In questo articolo il signor Mauro Scarfagna ci parla del viale San Francesco a Penne, che oltre al viale propriamente detto comprende in un tutt’uno anche la villa comunale, questo luogo è particolarmente caro ai pennesi perché è il principale luogo di passeggio e di incontro.
Si ringrazia il signor Mauro Scarfagna per averci dato la possibilità di pubblicare questo articolo, e si ringraziano anche i signori Nicolino Olivieri, Mario Di Domenico e Lorenzo Di Nicola per le immagini.
Comunicati
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Articoli
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Territorio
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- Penne “Palazzo Leopardi”
- Farindola “Fonte dei Trocchi”
- Penne “Chiesa di San Giovanni Battista – esterni ed interni”
- Brittoli “Borgo medioevale”
- Villa Celiera “Torre dell’abbazia di Santa Maria di Casanova”
- Loreto Aprutino “Chiesa di Santa Maria in Piano – interni”
- Civitella Casanova (Vestea) “Chiesa di San Giuseppe”
- Loreto Aprutino “Chiesa di San Biagio – esterni”
- Loreto Aprutino “Fontana Grande”
Il viale S. Francesco
di Mauro Scarfagna
Per noi pennesi non è soltanto un viale alberato con le panchine ai lati e un grande parco che lo costeggia, dove si va a passeggiare e intrattenersi. Per noi è qualcosa di speciale, lo sentiamo parte di noi stessi, di esso non possiamo fare a meno. E’ come se questo viale ci attira, ci coinvolge, forse non ce ne rendiamo conto, ma non passa una domenica o giorno festivo in cui esso non si riempia delle nostre passeggiate e del nostro vocio. Tutti, grandi e piccoli, desideriamo di andarci. Per trovare che cosa? Amici, colleghi, giovani che sfoggiano abiti eleganti, mamme sorridenti coi leggiadri carrozzini dei loro bimbi, coppie di innamorati, persone che passeggiano per ore su e giù, chiacchierando ed anche facendo qualche pettegolezzo o benevola critica su amici e conoscenti. Ma, perché voler scovare i motivi per cui il viale ci attira così tanto? Esso è nel nostro cuore, nell’animo di ogni pennese. Il viale è bello in tutte le ore del giorno, tra i riflessi del sole, tra i colori del crepuscolo, ed è questo il momento in cui si anima maggiormente dei nostri passi, delle nostre parole ed emozioni. Di notte, poi, quando diventa deserto e silenzioso, pare addormentato sotto la luce dei lampioni. Oh, se le tante foglie dei suoi alberi, tremolando col vento, potessero parlare, chissà quante cose direbbero, quante storie narrerebbero! Forse una grande favola, quella del nostro paese, fatta di dolore e di gioia, di speranza e d’illusione, il passato delle cose e degli uomini, la realtà e i sogni. Il viale S. Francesco. Chi non lo conosce e non lo ama? E’ la nostra perla, il nostro viale.